“L’INTRUSA” DI LEONARDO COSTANZO E “120 BATTEMENT PAR MINUTE” DI ROBIN CAMPILLO..CAMORRA E AIDS..SI DIBATTE SULLA CROISETTE
L’Italia va a Cannes con “L’intrusa”di Leonardo Costanzo, regista e sceneggiatore che vuole sottolineare come la Camorra sia ancora al centro dei problemi specie del nostro Paese. Potrebbe anche apparire come l’ennesima storia ma “L’intrusa” possiamo dire che è l’Antigone del nostro tempo. Il film viene presentato nella sezione “Quinzaine”. Ex ballerina, Raffaella Giordano che fa una performance anche in scena, è una donna che vive nella periferia di Napoli. Lei proviene dal Nord e cerca di sottrarre alla criminalità i ragazzini del quartiere tra mille difficoltà. Da lei si rifugia la moglie di un camorrista con due figlie e lei ha paura. Combattuta tra la legge che vorrebbero le madri e quella sua , quella della morale. L’ex allieva di Pina Bausch recita benissimo e Di costanza, bravo documentarista ha preso tutta gente di strada per fare il suo film Tolleranza e fermezza. Solidarietà e illegalità. Il regista racconta molto bene quelle zone grigie di un’umanità straziante e straziata.
All’inizio degli anni Novanta, la Francia venne scossa da alcuni scandali relativi al sangue infetto e ai ritardi, più o meno colpevoli, delle multinazionali farmaceutiche nella ricerca di cure efficaci contro l’Aids. I militanti di Act Up Paris furono allora in prima linea, con una serie di eclatanti azioni di protesta, nello scuotere da un lato l’indifferenza generale dell’opinione pubblica, e dall’altro nel sottolineare le responsabilità dello Stato verso quella che stava diventando una vera e propria emergenza socio-sanitaria.
“ 120 battements par minute”, di Robin Campillo, ieri in concorso, racconta questa organizzazione dal suo interno, le paure e gli orgogli, la volontà di reagire, le delusioni e le polemiche sulle forme di lotta da adottare. Lo fa con molta grazia e partecipazione, senza nessuna caduta di gusto, e riesce benissimo a sottolineare come l’allora comunità omosessuale desse prova di una compattezza e di un’intelligenza invidiabili.
Soprattutto, il film è una toccante analisi dei rapporti fra Eros e Thanatos, l’amore e/o il piacere, d’improvviso confrontati con il loro esatto opposto, la distruzione e la morte. I ragazzi di Act-Up si scoprono disarmati davanti a questa scoperta, ma al tempo stesso rifiutano le considerazioni di sociologhi di sinistra allora alla moda, come Baudrillard, sull’Aids come una sorta di impulso omosessuale autodistruttivo, una sorta di rapporto di causa-effetto, insomma. Sono solo dei ragazzi che si battono con disperata fermezza per il loro diritto a vivere come vogliono e ad amare chi vogliono. Un tema che si lega al film di cui ho parlato, “L’intrusa”, dove a far da padrona è la mafia che sfrutta le debolezze specie giovanili e le classi sociali più povere.