LIOLA’ DI LUIGI PIRANDELLO AL TEATRO MANZONI DI MILANO, UN OMAGGIO AL GRANDE AUTORE. DAL 12 al 24 OTTOBRE
Ricordo ancora la bella copertina del libro di Pirandelllo…Liolà per l’appunto, l’Uomo con il fiore in bocca ricordo un grande fiore rosso era stampato sulla prima di copertina di una edizione storica.
GIULIO CORSO è il protagonista di LIOLA’ di Luigi Pirandello al Teatro Manzoni di Milano
adattamento e regia FRANCESCO BELLOMO con ENRICO GUARNERI, Caterina Milicchio, Alessandra Ferrara
e con Margherita Patti, Alessandra Falci, Sara Baccarini, Giorgia Ferrara, Federica Breci e con Nadia Perciabosco nel ruolo di Zia Ninfa
con la partecipazione di Emanuela Muni nel ruolo di Zia Croce
Scene e costumi Carlo De Marino
Light designer Giuseppe Filipponio
Musiche Mario D’Alessandro, Roberto Procaccini
Liolà è una commedia d’ambiente siciliano che trae spunto dal quarto capitolo del “Fu Mattia Pascal” e dalla novella “La mosca”. In questa edizione abbiamo scelto di collocare il periodo storico a cavallo dei primi anni ’40, mentre il contesto scenografico ci riporta al borgo marinaro di Porto Empedocle, con le costruzioni di un bianco accecante che le incastona perfettamente nel paesaggio della Scala dei Turchi, adiacente la casa natia di Pirandello. Questo espediente consente una ricollocazione oltre che di luogo, anche delle caratteristiche dei personaggi: Liolà è un don Giovanni senza morale che, con il suo comportamento, scombussola l’apparentemente morigerata società in cui si muove. Zio Simone Palumbo diventa un commerciante di zolfo che governa le attività economiche del borgo, tentando di camuffare con le ricchezze, la sua impotenza. Accanto a lui si muove uno spaccato di società dove, attraverso intrighi e vendette incrociate, domina la brama di benessere materiale che pervade gli altri personaggi. In particolare Zia Croce e sua figliaTuzza, ma dalla quale non è immune la stessa Mita, che ha accettato, spronata da sua Zia Gesa, di sposare il ricco Zio Simone, per acquisire una solida posizione sociale. Se è vero che la gioia di vivere, la spensieratezza della commedia, prevalgono su qualsiasi tipo di complicazione intellettualistica, qui Liolà, il trasgressore delle regole, è l’unico personaggio positivo, mentre gli altri sono interessati, egoisti e gretti. Ma un senso di giustizia lo induce a infrangere le regole della moralità comune te spontan eamente senza rendersene conto. Questa commedia fa ridere, ma non è gioconda, è allegra con cattiveria a spese di tutti. Nel testo si sente sempre la presenza di un ingegno creatore che ha quasi la tristezza dell’opera che immagina e una superiore ironica pietà dei personaggi che egli fa ridere.Come disse Antonio Gramsci “Liolàè il prodotto migliore dell’energia letteraria di Luigi Pirandello, è una commedia che si riattacca ai drammi satireschi della Grecia antica, Mattia Pascal, il melanconico essere moderno, vi diventa Liolà, l’uomo della vita pagana, pieno di robustezza morale e fisica”.,