L’ULTIMA FATICA DI STENIO SOLINAS: GENIO RIBELLE. ARTE E VITA DI WYNDHAM LEWIS. EDITORE NERI POZZA…UN VORTICE DI STRAORDINARIA VITA INTELLETTUALE E POLITICA

, questo giudizio di Ezra Pound si riferisce a W.Lewis di cui Stenio Solinas traccia ora il ritratto nel suo . Biografia e insieme romanzo di formazione ripercorre la storia complessa quanto affascinante di un Titano della mente. In filigrana è però anche un’analisi del , quello classico e non romantico, spaziale e non temporale, rivoluzionario-conservatore, uscito sconfitto dallo Spirito del tempo che nel Novecento avrebbe finito con l’imporsi. Inoltre, nel tracciare il ritratto di W.Lewis, Solinas descrive anche un ambiente culturale nel quale, sullo sfondo di crisi economiche, guerre e rivoluzioni, a muoversi saranno figure d’eccezione: Ezra Pound, James Joyce, T.S. Eliot, Orwell, Hemigway, T.E. Lawrence, Augustus John e Marinetti, Gertrude Stein, I Sitwell e D.H. Lawrence (sono due i Lawrence), Gaudier-Brezeska, Roger Fory, Auden Isherwood e Spender, Oswald Mosley e Wiston Churchill, Virginia Woolf e Nancy Cunard.

Nella Londra novecentesca tra le due guerre Lewis fu una straordinaria quanto una solitaria di artista: aveva fondato una rivista che non comprendeva collaboratori ed esponeva un unico pensiero: il suo. Come titolo le aveva dato quello di , ed è quello che lui voleva essere, un fuorilegge solitario e un proscritto rispetto alle istituzioni e alle mode del suo tempo. Il risultato sarebbe stato lo ostracismo in patria e all’estero destinato a trasformarlo in un oggetto misterioso e in un soggetto infrequentabile.

Alla vigilia della prima guerra Mondiale, Lewis diede all’Inghilterra la prima e unica avanguardia artistica della sua storia. Si chiamava ed era un Movimento che spazzava via la languida e snervante cultura tardo-vittoriana ed edoardiana, ma non attraverso l’impressionismo accelerato futurista o la pura e semplice configurazione della forma cubista ma con una durezza purificante che stava a indicare un cambiamento della condizione umana. Non c’era in esso alcun cedimento alla massa, alla folla, al caos, ma una sorta di interna classica vitalità. Un mese dopo l’esplosione di sulla scena intellettuale londinese, ovvero la rivista con la quale Lewis si proponeva di lanciare il suo Movimento con il proposito di , a esplodere è però tutto il mondo, la grande guerra de 1914-18, dopo la quale il mondo non sarà più.

Volontario in quel conflitto, un’esperienza da cui trarrà oli e disegni che lo pongono al vertice della pittura inglese in materia, negli Anni Venti, Lewis cercherà una nuova strada che superasse il puro astrattismo e il romanzo psicologico. Divenuto il piu’ grande ritrattista della sua generazione, gli anni Trenta lo vedranno ingaggiare una battaglia contro . In esilio volontario in Canada durante la Seconda guerra mondiale, tornerà poi in patria riprendendo la sua posizione di outsider rispetto all’ordine costituito. Come critico d’arte sarà il primo a intuire il genio Francis Bacon, ma , ironia del destino per chi come lui aveva fatto la sua ragione estetica, trascorrerà l’ultimo decennio della sua vita nella completa cecità. Pochi mesi prima di morire la Tate Gallery gli dedicò una grande retrospettiva che comprendeva i suoi quadri come ei suoi libri. Il giorno dell’inaugurazione alla domanda se ci fosse ancora un particolare da combattere, Lewis aveva sorriso e replicato:. Aveva ragione e torto insieme.


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