LURAGHI INCONTRA LURAGHI …ALLA GALLERIA PONTE ROSSO CHE PER LA SETTIMANA DEL DESIGN OSPITA SPUTENDO: A&B LIVING DI ALESSIO BERNARDINI, MOBILI IN LEGNO RAFFINATI
Chiara sei sempre nel cuore di tutti noi. Chiara Luraghi presenta alla Galleria Ponte Rosso, forte dei suoi 75 anni di attività pittorica, i suoi lavori più recenti realizzati ad acquerello sul tema del paesaggio e una selezione di dipinti ad olio raffiguranti paesaggi e composizioni. L’artista ha voluto dedicare uno spazio della mostra alle opere (acquerelli e pastelli) del padre Giuseppe Eugenio Luraghi, mostrando un aspetto della vita del manager che aveva sempre tenuto nascosto nonostante dipingere fosse stato da sempre il suo sogno.
In mostra cataloghi e monografie di Chiara Luraghi nonché alcuni libri scritti negli ultimi anni dalla pittrice fra i quali due dedicati al padre: “L’altro Presidente” e “Noialtri”.
lA MOostra è èresentata da Paolo RSono esposti, inoltre, alcuni libri (saggi, poesie e racconti) scritti da Giuseppe E. Luraghi. Ricordiamo: “Presentimento di poesia”, Garzanti Editore 1940; “Le macchine della libertà”, Bompiani Editore 1967, “Capi si diventa” Rizzoli Editore 1974 e “Incontri eccellenti” Sperling & Kupfer 1991.
“Complicità e competizione sono i due poli intorno ai quali si sviluppa in genere il rapporto tra due persone che operano nello stesso campo. In questo caso il rapporto riguarda Giuseppe Eugenio Luraghi e sua figlia, Chiara.
Il primo avrebbe voluto fare il pittore, ma finisce per diventare uno dei principali manager dell’Industria italiana del secolo scorso. Scopre però la sensibilità artistica della figlia Chiara e la spinge verso la pittura. Lei diventa allieva di pittori amici del padre, il quale fa così in modo da evitare che la figlia vada nella “peccaminosa” Accademia di Brera.
Luraghi senior segue sempre Chiara nella sua attività artistica, incoraggiandola e incitandola. La giovane lavora con tenacia e la sua attività artistica raggiunge la maturità con una ricerca inesausta di segno figurativo.
Ma la complicità è in qualche caso sostituita dalla competizione: Luraghi tenta di sfidare sul piano artistico la figlia. È celebre in famiglia ciò che succede una volta che i due vanno a dipingere insieme: alla fine il padre guarda il quadro della figlia, poi fa a pezzi il proprio.
Il tempo passa e Chiara si è ormai affermata, come dimostrano i quadri e gli acquerelli esposti in questa mostra.
Luraghi padre approfitta però degli ultimi anni della sua vita per dare respiro in modo sommesso alla sua vocazione, realizzando acquerelli e pastelli.
Il corpus di questo lavoro è stato riscoperto in famiglia. La figlia Marina ne ha fatto un libro edito con la Galleria Ponte Rosso, mentre la figlia Chiara gli ha dedicato una parete della sua personale.
È una ripresa della competizione tra Giuseppe e Chiara? In realtà si tratta di una figlia che rende un affettuoso onore delle armi al padre, riconoscendo l’irriducibilità della sua vena artistica. I visitatori di questa mostra potranno cercare di intuire quanto la pittura di Chiara abbia influenzato Giuseppe.” Pablo Rossi Milano, marzo 2022.
Chiara Luraghi è nata a Milano. Si dedica presto e seriamente allo studio della pittura e della scultura percorrendo un lungo tirocinio con il maestro Domenico Cantatore, il pittore brasiliano Candido Portinari e la scultrice Genny Mucchi.
Affronta la sua prima mostra personale a Roma nel 1956 e nella sua città natale nel 1958. Ne seguono numerose altre in varie città italiane ed europee alternate ad importanti mostre collettive nazionali e internazionali.
Compone con misura e eleganza e sa pervenire con speditezza e sintesi pittorica ad un equilibrio formale con spontaneità e naturalezza, perché la sua pittura è collegata al senso più vero della vita, inteso come rapporto con la natura, con le stagioni, con il volgere delle luci, con il trascorrere del tempo.
Periodo della mostra: dal 9 al 30 aprile 2022
da martedì a sabato 15-19. Al mattino solo su appuntamento. Chiuso domenica e lunedì
Milano, 31 marzo 2022
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