NE UCCIDE PIU’ IL VIRUS O CONTE? LA CLASSE MORTA DEL PD….
Vi ricordate il grande drammaturgo Tadeutz Kantor che mise in scena “La classe morta”? Ebbene, mai quanto oggi questa pièce si addice a una classe dirigente incapace di gestire non solo una emergenza sanitaria, ma anche la prima fase di una importantissima emergenza economica. Già prima del Covid 19 l’abbinata del movimento Cinque Stelle con il Pd era destinata a diventare nebulosa. Sottolineo, per chi se lo fosse dimenticato, che il governo Conte-Bis non è stato votato degli italiani, ma è scaturito da un autogol di Matteo Salvini. Questo ha consentito di governare agli stellati con i cadaveri del Pdi, allarmati dall’idea di perdere l’ultima occasione per tornare ad avere un posto al sole. L’altra sera, illustrando la fase due per la ripartenza, il premier Conte ha annunciato una serie di provvedimenti che si sono di fatto rivelati, più che nuove regole guida per l’apertura, vere e proprie restrizioni per i cittadini. La ripartenza a scaglioni, suggeritagli dai “saggi” della cosiddetta task force, faceva intravvedere la paura di una ripresa dell’epidemia che si sarebbe ripercorsa sul sistema sanitario. Il premier si è dimenticato, fra le tante cose, di un settore come quello del turismo e della ristorazione che incide intorno al 15 per cento del Pil. Non è stata chiaro nemmeno quali siano le motivazioni per poter uscire dalla propria città, pur rimanendo all’interno della propria regione. Un no immotivato è stato dato sul poter andare nelle seconde case, la certificazione obbligatoria sul diritto a uscire continua a riportare le solite voci con l’aggiunta della definizione “congiunti” che ha scatenato le ire e il riso degli italiani. E’ stata interpellata persino la Accademia della Crusca, che ha sottolineato il ridicolo presente nell’utilizzo di questo termine e, più in generale, il politichese del presidente del consiglio. Con “congiunti” si intende infatti ogni tipo d’affetto, non solo parentale, ma inerente anche al campo dell’amicizia, dei sentimenti, senza che vi siano limiti di intensità e di grado. Sempre l’Accademia ha criticato anche l’utilizzo di termini come lock down, sconosciuti alle altri nazioni latine come Francia e Spagna che infatti hanno usato confinamento e sconfinamento a indicare la chiusura e la riapertura delle zone a rischio Covid. Già il tono usato, con il ripetere ossessivamente “vi permettiamo, vi concediamo,” con il pronome personale “Io” pronunciato a più non posso, con la grossolanità di espressioni tipo “chiudere e aprire il rubinetto” ha rimandato a vecchie pratiche politiche, addirittura allo Statuto albertino.. Incomprensibile resta anche una conferenza stampa non andata questa volta a rete unificate. Promesse e bugie si sono alternate perché, rivolgendosi al settore bancario, lo ha incitato a elargire prestiti velocemente, citando la “potenza di fuoco” della manovra economica del suo governo. Poveri i giovani a cui non pensa nessuno con contratti precari e povera la categoria della cultura: libri, teatro, mostre…
Il prolungamento della segregazione forzata che ormai arriva a due mesi e passa, come è noto lede le libertà costituzionali, come qualsiasi esperto in materia non fa che confermare. Lo stesso Macron proprio nei giorni scorsi ha dichiarato di assumersi ogni responsabilità politica: “Non voglio più sentire pareri di tecnici” ha detto. Conte continua con il decreto Cura Italia ad avvalersi di 600 circa esperti d’ogni settore, psicologi inclusi. E’ riuscito ad inimicarsi anche la Cei per la non concessione delle messe sia pure con i fedeli a distanza, un numero comunque esiguo se si pensa a quello dei pendolari su tram, treni, metropolitane. Ce ne vorrebbero tante di Cei, di Vaticano e di rabbini capo per far ragionare Conte, il quale non capisce che fare il Re significa anche non fare ammalare gli italiani di fame, depressione, debiti causati dalla burocrazia e dalla mancanza di un piano economico da portare in Europa. Saremo più danneggiati dal virus o dall’incapacità di governare?
Stiamo parlando di un decreto che dovrà essere per forza limato e completato nonché, mi auguro votato in parlamento, sede deputata della democrazia. O lo Stato finanzia e paga subito le imprese, piccole e grandi , nonché tutte le attività di settore, oppure nell’arco al massimo di ottanta giorni l’Italia farà la fine della Grecia. Proprio stasera i negozianti e i ristoratori di tutta Italia terranno tutta la notte i loro spazi illuminati, in segno di protesta per una partenza negata, pur rispettando le regole mentre arrivano ottanta cartelle dell’agenzia delle tasse.
Oggi è stata anche inaugurata la parte portante del ponte di Genova, proiettato da Renzo Piano, grazie all’abolizione temporanea della burocrazia, un burocrazia che permane per tutto il resto, impedendo anche di avere prestiti bancari a partire dai 25mila euro, in quanto lo Stato non garantisce gli istituti di credito e i lavoratori si trovano non solo a portare una valanga di documenti ma anche ad avere prestiti con interessi e per di più con tempi ristretti per ripagarli. Alle imprese deve essere data liquidità immediata ed è veramente ridicola la frase del preme quando chiede alle banche “un gesto d’amore”…
“Possiamo indebitarci, lo ha detto anche Draghi, con la Ue, iniziando ad usare 400 miliardi di titoli pubblici italiani che sono in gioco. Abbiamo ventotto miliardi da utilizzare subito, altro che piano Conte. Ne abbiamo utilizzati solo 5 in sette anni, versati anche dalle nostre casse, ma per fare questo bisogna sveltire le procedure, basta decreti, basta carte.” E’ quanto ha detto Renzo Rosso, industriale illuminato della moda che ha settemila dipendenti da mantenere e aziende in tutto il mondo, Cina compresa. Il settore manifatturiero, uno dei nostri tanti export, è richiesto nel mondo e in Europa in particolare dalla Francia, che non ha un capo di vestiario che non abbia rifiniture e tessuti Made in Italy.
Nel decreto annunciato dal premier anche regole per i funerali, dove si stabilisce che i partecipanti non debbano superare il numero di 15 e debbano essere possibilmente solo i parenti…Ma chi stabilisce chi e quanti hanno il diritto di piangere i propri morti?
In attesa che si facciano tamponi e esami sierologici, nelle case succede di tutto: dalla violenza alle donne, ai minori, alle fobie, alla depressione in senso lato. Nel frattempo sarebbe più saggio con autostrade vuote e città deserte ripristinare ponti, selciati, fogne, edifici scolastici e quant’altro. I mezzi per accedere al finanziamento europeo sono il Sure, i soldi che potrebbero arrivare dalla Bei, un Mes assolutamente senza condizioni (purtroppo non sarà così…), il Recovery Fund e di Corona Bond ormai non se ne parla più visto che gli stati del Nord, non vogliono rischiare perdite. Naturalmente nulla ci sarà regalato, ma ciò che è più preoccupante sono i tempi e le modalità perché questi aiuti arrivino presto. Mentre le previsioni dicono che come minimo sarà fine anno. Le imprese italiane hanno bisogno, come era stato promesso, di 15 miliardi a fondo perduto e due mensilità di 800 euro, invece di 600, per tutti quelli che non hanno lavoro.
Oggi, dopo essermi vista un’ora e mezzo di docu-film-intervista a Vladimir Putin realizzato da Oliver Stone, mi sono resa conto quanto la geopolitica la faccia da padrona, anche attraverso presunte alleanze in nome di disarmi nucleari o esagerate protezioni di singoli paesi capitalisti dove basterebbe schiacciare un bottone per distruggere intere popolazioni. A questo c’ha pensato la Cina attraverso virus usciti dai loro laboratori, facendo diventare questa potenza l’unica e la sola che abbia un’economia forte. Lasciando con lo sguardo Putin, mi soffermo su un articolo che riguarda grandi personaggi della musica, dai Rolling Stones a Patty Smith, con “Here 50 day”, uno spettacolo che raccoglierà, attraverso la visibilità di questi grandi interpreti su tutte le piattaforme, fondi per il Covid che si prevede saranno da capogiro. Dopo questa bella notizia passo alla pagina di un altro quotidiano e, aprendola, mi rendo conto che già da una settimana Fiat, Fincantieri, Impregilo, Elettrolux, eccetera sono già aperte e lavorano a pieno ritmo. Allora le regole di partenza valgono per tutti o per i vecchi e soliti eletti?