POSSIBILE PALMA D’ORO AL FILM GIAPPONESE FIRMATO DA NAOMI KAWASE…MENTRE LO STADIO DI MENCHESTER VIENE SPORCATO DI SANGUE DI RAGAZZI DA UN FANATICO LIBICO KAMIKAZE di 22 ANNI. LUTTO PER LA MORTE DI ROGER MOORE AGENTE 007
Mentre scrivo questo articolo apprendo della strage di Manchester durante un concerto di Ariana Grande dove sono morti 24 ragazzi tra cui ragazzini e feriti gravi più di cento. A colpire in nome dell’Isis è stato un libico naturalizzato inglese e si pensa che questo non sia la fine dell’attacco ma che ve ne sono altri collegati. Cinquecento soldati di squadre speciali sono a Londra a cercare gli altri complici. Questa firma Isis sul sangue dei ragazzi è anche frutto dell’incuria dell’investigativa e della polizia. Era a piede libero l’attentatore e la rete di connessione era già sospetta. Come si fa a cacciare 30 milioni di islamici dall’Europa e parlo di cittadini europei. Ma torniamo alla fiction, alla favola di Cannes. un altro lutto si aggiunge a quello di questi ragazzi e bambini, la morte di Roger Moore, l’agente 007.
La possibile Palma d’oro arriva dal Giappone e porta la firma di Naomi Kawase. Hikari, Verso la luce, si intitola il film, e narra l’incontro fra Misako, autrice di audio-testi per non vedenti e Masaya, fotografo famoso, ma prossimo alla cecità. Evitando la trappola della retorica, la storia si dipana nel contrasto fra due modi di “vedere”, dove singolarmente il meno realistico, quello cioè che cerca di cogliere l’essenza delle cose, è proprio il secondo. Misako descrive gli oggetti, la realtà che li circonda, i sentimenti di chi la popola, si sforza cioè di rappresentare con l’esattezza della parola ciò che gli altri non possono cogliere con lo sguardo, ma è un eccesso che non lascia più spazio all’immaginazione. E’ invece quello che nella sua arte ha sempre cercato di fare Masaya, per il quale l’apparecchio fotografico è il suo cuore, il cuore grazie al quale sentire e intuire.
Naomi Kawase è, cinematograficamente parlando, uno dei grandi nomi del Giappone: Le delizie di Tokyo, Still the water, La foresta di Mogari, i suoi film più famosi. Qui si libera di qualche sentimentalismo passato e traccia un resoconto asciutto e però partecipe del difficile rapporto fra una giovane appassionata della vita e del suo lavoro e un uomo che cerca disperatamente di conservare nella memoria tutto ciò che sta divenendo buio ai suoi occhi. La paura delle tenebre, la nostalgia della luce, la sua ricerca e il suo possibile ritrovamento sotto altre forme fanno di Hikari una pellicola di quieta felicità, dove la rassegnazione ha una sua fierezza e non diventa mai maledizione né compiacimento. Ayana Misaki ha il volto fresco e malizioso di chi si aspetta ancora molto dalla vita, Miasatoshi Nagasi i tratti ruvidi di chi dalla vita è stato sconfitto, ma non vinto e vuole nonostante tutto continuare a immaginare il mondo. Ingannare il mondo è l’obiettivo di questi mostri che numericamente sono inferiori a quelle europee per parlare del mondo occidentale in generale. Andare a fare la guerra si è capito non porta molto ma è buona cosa sconfiggere le base dei signori del terrore. La Francia ha 5 milioni di musulmani con cittadinanza, ma per controllare ogni terrorista ci vogliono 12 persone al giorno.
Dopo lo Stade de France hanno capito che si abbassano le armi alla fine della partita e della sicurezza, così è successo a Manchester. A Roma in occasione dell’arrivo di Trump per incontrarsi con il Papa si sono moltiplicate le misure di sicurezza. Gia super gip blindate e suv anche a prova di armi chimiche sono americane. Non dimentichiamoci che Trump è reduce, prima dell’Egitto e di Israele, ma soprattutto dagli Emiri a cui ha appena venduto miliardi di armi. Dove finiscono queste armi parecchi si chiedono se non finiscano per finanziare i gruppi islamici che portano solo morte ovunque. Questa la contraddizione.