POUND E VENEZIA…..
Pound e Venezia. Teatro Goldoni. Il titolo è “Un giorno con Ezra” …Un omaggio al poeta a 70 anni dalla pubblicazione dei Cantos
Pensieri e Versi. Conferenza spettacolo con Marcello Veneziani
Un’ora con Ezra Pound, grazie anche a Mariano Rigillo. Proiezione dell’intervista televisiva di Pier Paolo Pasolini a Ezra Pound
A 70 anni dalla pubblicazione dei Cantos pisani di Ezra Pound, il Teatro Stabile del Veneto rende omaggio a uno dei poeti più discussi e controversi del Novecento con Un giorno con Ezra, una giornata di appuntamenti che si conclude con lo spettacolo Ezra in gabbia. O il caso Ezra Pound diretto da Leonardo Petrillo e interpretato da Mariano Rigillo. Basato sulle ossessioni di Pound per la giustizia, la libertà e l’usura che corrode il mondo, lo spettacolo di produzione del Teatro Stabile del Veneto e OTI-Officina del Teatro Italiano andato in scena poco prima di Natale.
“Il programma di questa giornata, che il Teatro Stabile del Veneto promuove in collaborazione con la Regione del Veneto nell’ambito di un più ampio progetto dedicato al rapporto tra Pound e la città di Venezia, vuole essere un tributo all’artista finora ricordato più per le posizioni politiche che per la forza dei suoi versi ispirati e per la modernità del suo pensiero, anticipatore di visioni rivoluzionarie sul futuro dell’Occidente contemporaneo” spiegava Massimo Ongaro, direttore del Teatro Stabile del Veneto.
Lo spettacolo “Ezra in gabbia. O il caso Ezra Pound”, questo è il titolo…che vi piaccia o no.
In Ezra in gabbia Mariano Rigillo, con la sua gestualità, la ricerca del silenzio, la parola che si fa idea, recita al centro del palcoscenico rinchiuso in una gabbia, la stessa che nell’estate del 1945 ospitò per 25 giorni il poeta, ormai sessantenne, nel campo di prigionia dell’esercito americano di Metàto, a Pisa. Di giorno, sotto il sole cocente, l’Ezra evocato con maestria da Rigillo scatena la sua furia ieratica, mentre durante la notte emerge l’intenso mondo poetico, espresso magistralmente negli indimenticabili Cantos, evocati sulla scena da Anna Teresa Rossini. Nello spettacolo la gabbia rappresenta i successivi 13 anni di reclusione che Pound passò nel manicomio criminale St. Elizabeths di Washington fino al 1958. Da allora il silenzio ha accompagnato i suoi ultimi anni di vita. Dopo 60 anni il poeta “torna” nella gabbia, per chiedere agli spettatori di giudicarlo e avere quel processo che non ha mai avuto.
“Quella che porto sul palco è l’ossessione dell’uomo Pound che si sente inadeguato, per non essere riuscito, se non a sprazzi, a far fluire carità e amore, a rendere le cose coerenti; ma difende la sua poesia, la scoperta delle incongruenze sociali e artistiche, del mondo e degli uomini – spiega Leonardo Petrillo – Il risultato è una messinscena che tutto mostra e tutto nega dove la scena è spoglia, a eludere sé stessa, la musica diventa distorsione del reale e le videoproiezioni montano e smontano il concetto stesso di materico”.
Lo spettacolo del Teatro Stabile del Veneto si inserisce nell’ambito di VenEzra, programma culturale promosso dalla Regione Veneto con il patrocinio del Comune di Venezia e ideato da Francesca Barbi Marinetti e Leonardo Petrillo, che ripercorre la vita e le opere dell’intellettuale e il suo rapporto con la città lagunare, ultima amata dimora del poeta, luogo di libertà. Il progetto della durata di cinque mesi, prevede una serie di incontri di approfondimento, la proiezione del video inedito dell’intervista di Pasolini a Pound, spettacoli teatrali e mostre monografiche dedicate al poeta e alla sua Venezia.
“Ezra Pound è stato un gigante del pensiero moderno. Fu osteggiato per anni da una certa cultura perchè non politicamente corretto: riferimento della grande letteratura più raffinata, tentarono di negarlo per decenni – afferma Elena Donazzan, Assessore all’Istruzione alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto –. Fortunatamente intellettuali di ieri e di oggi, liberi pensatori e uomini di cultura, quella vera, hanno perspicacemente tenuto in vita il pensiero di questo straordinario poeta del Novecento: un Poeta non per poesia, ma per unicità nella scelta della letteratura, della vita, della filosofia politica. Ezra Pound merita di essere approfondito in tutte le scuole, in particolare in Italia e a Venezia avendo scelto quest’ultima quale dimora ultima del suo pensiero, come la massima espressione della letteratura del Novecento”.
Un giorno con Ezra ….nel foyer del Teatro Goldoni anche..un doppio omaggio; il giornalista, scrittore e filosofo Marcello Veneziani inaugura il progetto VeneEzra con una conferenza-spettacolo con reading dai Cantos e da altri testi di Pound: Pensieri e Versi. Al termine della conferenza il programma della giornata prosegue con la proiezione dell’intervista televisiva di Pier Paolo Pasolini a Ezra Pound (1968) Un’ora con Ezra Pound. Dagli archivi di Rai Teche, e nella versione digitalizzata grazie all’intervento della Cineteca di Bologna, viene presentata in forma integrale la preziosa testimonianza filmata dell’incontro avvenuto a Venezia nell’autunno del 1968 tra Pier Paolo Pasolini, ancora giovane e visibilmente emozionato, e il poeta americano Ezra Pound. Il grande Pound, amico anche di W.Lewin, padre del Vorticismo…un tema di cui si èoccupato anche Stenio Solinas nel suo ultimo libro nelle librerie ancora in questi giorni di festa.