COME RICORDARE I 100 ANNI DELLA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE…DIRE BASTA AL TERRORISMO ISLAMICO CHE HA COLPITO LA GRANDE MELA E UN’ALTRA FETTA D’AMERICA E CONTEMPORANEAMENTE FARSI UNA CULTURA ATTRAVERSO UN TOUR DI EVENTI FATTO DI MOSTRE, CINEMA E LIBRI…DA VICENZA A POSSAGNO CON AMORE
Una serie di passeggiate nella malinconica e splendida San Pietroburgo, un tempo capitale degli Zar prima che il bolscevismo portasse la sede del potere a Mosca. Prima le torture di Lenin per convincere giovani e contadini che il potere doveva andare nelle mani del rivoluzionari e poi la presa del Palazzo d’Inverno fino all’arrivo di Stalin al potere nonostante non fosse il delfino riconosciuto ma perché aveva piu’ capacità di manovra e grazie alla sua spregiudicatezza che nessuno degli altri riuscì ad avere. Non era prevista una rivoluzione perché dal punto di vista marxista non c’erano le condizioni perché avvenisse in quel Paese..non c’era la borghesia, non c’era la classe operaia…In quell’Ottobre del 1917. Tanti ci hanno creduto altri ne hanno fatto le spese. Un colpo di Stato che costò la vita alla famiglia dello Zar Nicola II° e da allora la Russia non fu piu’ una monarchia ma uno Stato comunista, la cui dottrina si espanse anche in Occidente con risultati diversi e che arrivò persino a Cuba arriva la rivoluzione e il cambiamento di regime dopo la Seconda guerra Mondiale fa si che l’America è tenuta sotto scacco.
In occasione del centenario della Rivoluzione lo scrittore olandese Jan Brokken pubblica per Iperborea “Bagliori a San Pietroburgo” (220 pag. 17 Euro), ripercorrendo sulle tracce dei personaggi per lo piu’ letterari, che resero celebre la splendida città con la sua Reggia realizzata da maestranze italiane per la maggioranza, tra teatri, case e musei ciò che la rese celebre senza scordare la storia. Brokken dopo avere raccontato la vita nei Pesi baltici si è spinto piu’ a Nord per comporre un ritratto molto colto della città della nostalgia. Passiamo ora a non tanto commentare l’attentato avvenuto a New York da parte di un uzubeko cittadino americano (aveva vinto la green card della Lotteria), con documenti scaduti e una rete di collaboratori dalla California a New York. Risultato con un forgone a noleggio fa il giro di quattro isolati intorno a Ground Zero e su una ciclabile uccide 9 persone e fa finire in ospedale altre persone inclusi dei bambini di un bus scolastico il cui scontro gli fa interrompere la fuga. Arrestato e ferito ripete che rifarebbe il gesto sempre in nome di “Allah Akbar”. La polizia e l’investigation americana fa buchi da tutte le parti come quella belga, francese, inglese ecc. Nonostante le roccheforti dello Stato islamico sia state abbattute una sacca di terroristi di Al Quaeida e di militanti dell’Isis sparsi in vari Paesi. Ma il problema è che su siti internet continua la propaganda e il reclutamento e le istruzioni per agire da soli anche finanziati. Una lunga lotta ci attende ancora inclusa quella come trattare i foreing-fighters, tradotto “combattenti stranieri”. L’Europa ne è piena. Ma finche Trump non capisce di trovare alleanze con la Russia e la Cina il fenomeno del terrorismo islamico non verrà emarginato.
Di Bin Laden si parlava già nel 1994, prima dell’attacco alle Torri Gemelle, ma l’ideologia era piu’ sofisticata e non esistevano piccoli gruppo solitari ad agire e nessuna ,messa in scena macabra per reclutare nessuno su social network con filmati macabri. Intanto stiamo a vedere le mosse della Corea del Nord e iniziamo a pensare come sia fatta la Corea del Sud non solo in termini di produttrice di componentistica della Sumsung, le auto Kia, Hyundai…Un bel libro di Anna Maria Mariani (Ed. Exoma), svela qualche cosa si piu’ della’altra Corea, quella ricca. Kim presidente della Corea del Nord con la continua gettata di missili atomici a lungo raggio per diventare uno stato importante nell’Asia..forza e delirio di grandezza fanno si che si rischi una guerra mondiale. In attesa che in Catalonia si ripristini la pace con lo stato centrale di Madrid, Rajoy ha messo in prigione 9 deputati del parlamento catalano e l’Europa ha emesso un mandato di cattura internazionale per Puig Dement, il presidente fuggito in Belgio. Tutti rischiano 30 anni di carcere. Con un occhio alla nostra italietta, anche il sindaco di Torino (mov. 5 Stelle), Chiana Appendino ne rischia 12 per omosso controllo per l’organizzazione del disastro successo in Piazza San Carlo durante la proiezione della partita della Juve con il Real Madrid, dove centinaia di feriti e un morto, sono stati schiaccciati da un fuggi fuggi per via di un urlo di paura per un attentato bomba inesistente. Il panico ha fatto la sua parte. I feriti sono 1526. L’imputazione è “omicidio colposo”.
Ma veniamo alle mostre, dalla bella esposizione curata da Linea d’Ombra a Vicenza nella Basilica del Palladio su Van Gogh (pessimo allestimento e illuminazione con pannelli descritittivi illeggibili e prezzi d’ingresso quasi proibitivi), fino a Possagno, dopo Bassano del Grappa per vie tortuose e pericolose dove si trova la bella Gypsoteca di Antonio Canova, grande scultore settecentesco, realizzata dall’Architetto Carlo Scarpa e ora con il museo restaurato mantenedo il marchio di Scarpa morto in Giappone nei primi anni Ottanta cadendo da una impalcatura, ora è possibile visitare bene anche tutta la casa e govdere del bel giardino. Un filmato ne ripercorre la vita persino alla corte di Napoleone e presso Maria Teresa d’Austria a Vienna. A Milano si attende che Brera trovi lo spazio per esporre tutte le sue sculture ammassate nei magazzini. Il progetto di Sterling fu bloccato e non se ne sa piu’ nulla. Consiglio di vedere Palazzo Chiericati a Vicenza oltre al Teatro Olimpico di Palladio e alla Casa Museo, nonche’ le numerose ville cinquecentesche nel Veneto, sperando che hai giovani sia concesso uno sconto per il biglietto. Non si può diffondere la cultura a caro prezzo.
Un altro libro puramente fotografico racconta grazie a Contrasto il viaggio con i Tuareg a cura di Monika Bulaj, “Where Gods whisper”, dove troviamo tanti punti in comune con il nostro Sud.
Chiudo con una frivolezza. Stanca e con i capelli disordinati tra un percorso e l’altro mi sono infilata in un bel Salon de Beautè a Vicenza al ritorno da Asolo e gentilente mi ha accolto il proprietario che aveva appena aperto nelgiorno del suo compleanno l’atelier. Si chiama Matisse, è accanto alla Basilica e a fianco del monumento di Palladio. Tra divani d’oro e sculture matissiane sono riuscita a coniugare gli ornamamenti di alcune mostre viste in questi giorni alla creatività ornamentale specie femminile