RINASCE DOPO 53 ANNI LA STORICA RIVISTA TRIMESTRALE DELLA BIENNALE VENEZIANA DI ARTE, ARCHITETTURA, CINEMA, DANZA, MUSICA, TEATRO E MODA, GRAZIE AL NUOVO PRESIDENTE PIETRANGELO BUTTAFUOCO E LA RESPONSABILE DELL’ARCHIVIO DEBORA ROSSI
Risorge dalle ceneri dopo 53 anni la storica rivista edita da La Biennale di Venezia, una pubblicazione
trimestrale di Arte Architettura Cinema Danza Musica Teatro Moda
Diluvi prossimi venturi / The Coming Floods
n. 1 / 2024. La data esatta di questa rinascita è il 24 ottobre 2024 – Rinasce la storica rivista edita dalla Biennale di Venezia, dopo 53 anni dalla sua ultima pubblicazione. Il numero 1/24, intitolato Diluvi prossimi venturi /The Coming Floods, e il progetto della nuova rivista trimestrale – che si innesta nell’attività
dell’Archivio Storico della Biennale – sono stati presentati oggi a Venezia alla Biblioteca
della Biennale (Giardini) dal Presidente Pietrangelo Buttafuoco e dalla responsabile
dell’Archivio Debora Rossi. È intervenuto il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
Una lectio magistralis è stata tenuta da Aziza Chaouni, docente di Architettura
all’Università di Toronto, tra gli architetti invitati alla Biennale Architettura 2023,
specializzata nella progettazione di tecnologie sostenibili per climi aridi. Suo il contributo
dal titolo Designing for an Arid Future presente tra le pagine nel numero 1 della rivista,
tutto dedicato al tema dell’Acqua.
“La Rivista – spiega Debora Rossi – rinasce con lo stesso spirito e natura che la
contraddistingueva sin dalla prima edizione, ovvero retta da una parola guida, ‘ricerca’,
termine che ricorre nella stessa legge istitutiva della Biennale. Rappresenta uno spazio
di riflessione e discussione intorno all’oggi, sempre con la prospettiva di meglio
comprendere e immaginare il futuro”.
Un progetti innovativo, intelligente pensato tra passto presente e futuro, in pieno rispetto di uan testata che ha fatto la storia e che non puo e non deve rimanere chiusa negli artchivi.
Concepita e realizzata in edizione cartacea, dotata di un significativo apparato
iconografico che attinge in buona parte dall’Archivio Storico della Biennale e da ricerche
fotografiche nazionali e internazionali, la rivista avrà cadenza trimestrale, con trattazione
monografica per ogni numero, facendo dialogare le discipline proprie della Biennale di
Venezia – arti visive, architettura, danza, musica, teatro, cinema – ma anche scienze e
letteratura. Come nella prima rivista, anche la moda rientra nei mondi di riferimento,
proprio per la relazione del suo processo creativo con l’arte, gli archivi, la
sperimentazione.
Passiamo ai contenuti. Ogni numero conterrà interventi, testimonianze, interviste, dialoghi e contributi inediti ed
esclusivi a cura di artisti, studiosi, personalità italiane e internazionali del mondo della
cultura e della società civile. Diverse saranno le modalità espressive, che daranno spazio
alla grafica e alle contaminazioni tra i linguaggi.
I contributi del n. 1/24 sono di Manal AlDowayan, Engin Akyurek, Carlo Barbante,
Davide Brullo, Carolyn Carlson, Aziza Chaouni, Giovanni Lindo Ferretti, Giulia Foscari,
Chiara Ianeselli, John Kinsella, Piersandro Pallavicini, Francesco Palmieri, Gilda Palusci,
Orhan Pamuk, Mariagrazia Pontorno, Elena Pettinelli, Andrea Rinaldo, Emanuele Rosa,
Stenio Solinas, José Tolentino de Mendonça, Lorenzo Toso, Luciano Violante, Peter Weir,
Kongjian Yu. La copertina è illustrata con un’immagine fotografica di Yuri Ancarani
realizzata durante le riprese del film Atlantide. Il volume è illustrato con le fotografie
provenienti dall’Archivio della Biennale e con le fotografie di Chiara Arturo, Alessandro
Cinque, Antonio Martinelli, Paolo Pellegrin, Italo Rondinella, Paolo Verzone, Federico
Vespignani, Francesco Zizola.
Parliamo della redazione come è composta:
Direttore editoriale della rivista è Debora Rossi. La direzione è affidata a Luigi
Mascheroni, giornalista e scrittore. La Redazione è composta dall’Ufficio Attività
Editoriali, gli Uffici stampa e da una squadra di figure professionali proveniente dai
diversi Settori della Biennale. Il progetto grafico è a cura di Tomo Tomo, studio di design
della comunicazione fondato a Milano da Davide Di Gennaro e Luca Pitoni.
La rivista sarà in vendita nello store online della Biennale labiennale.org/it/acquista-
online e nelle principali librerie. Sarà presentata in vari luoghi e manifestazioni in Italia e
all’estero. Per di distribuzione seguiranno altre novità.
La rivista della Biennale di Venezia 1950-1971 ebbe grande successo.
In considerazione del grande successo della XXIV Esposizione Internazionale d’Arte della
Biennale del 1948, la prima dopo la Seconda guerra mondiale, già nei primi mesi del 1950
l’Ente decise di pubblicare una rivista con l’intenzione di farne l’organo ufficiale di
promozione delle sue manifestazioni. L’idea era dar vita a una rivista trimestrale intitolata
‘La Biennale di Venezia’. L’immagine di copertina variava ogni volta in relazione alle
attività della Biennale e la rivista sin dagli inizi si presenta come un oggetto prezioso, di
grande formato, molto curata dal punto di vista editoriale, inserzioni in carte diverse e di
diversa consistenza, molte immagini ricercate, per lo più in bianco e nero, ma anche con
tavole a colori che nel tempo andarono aumentando. Titolo di inizio è: “La Biennale di
Venezia. Rivista trimestrale di arte cinema musica teatro moda”. Il numero di lancio parte nel
luglio 1950 ed è costituito da 50 pagine di testo, 5 tavole a colori e 65 tavole in bianco e
nero. Casa editrice: Vittorio Alfieri, Firenze; Stamperia: Carlo Ferrari, Venezia. Il Comitato
di redazione è costituto dal Presidente dell’Ente Giovanni Ponti, dal Segretario generale
Rodolfo Pallucchini, il direttore responsabile della rivista è Elio Zorzi (capo ufficio stampa)
che si avvale dei seguenti collaboratori: Umbro Apollonio (responsabile ASAC), Antonio
Petrucci, Giovanni Piccini, Adolfo Zajotti, Ferdinando Ballo.
Seconda fase della rivista 1960-1971
Il numero doppio 36/37 luglio-dicembre 1959 è l’ultimo di una fase di transizione.
Pallucchini aveva lasciato l’incarico alla Biennale nel 1957 e al suo posto era arrivato Gian
Alberto Dall’Acqua. La direzione della rivista viene presa in mano da Apollonio, con
nomina ufficiale nel ruolo dal 1958, che lavora da subito in grande sintonia con Vladimiro
Dorigo. L’orientamento meno accademico impostato da Apollonio tende a dare spazio alle
istanze dell’arte delle nuove generazioni, ad aggiornare ulteriormente l’aspetto del
periodico in chiave meno patinata. Il cambio di passo si nota bene dal numero 40 del
luglio-setLa Biennale di Venezia
Rinasce dopo 53 anni
la storica rivista
edita da La Biennale di Venezia
Trimestrale di Arte Architettura Cinema Danza Musica Teatro Moda
Diluvi prossimi venturi / The Coming Floods
n. 1 / 2024
Venezia, 24 ottobre 2024 – Rinasce la storica rivista edita dalla Biennale di Venezia, dopo
53 anni dalla sua ultima pubblicazione. Il numero 1/24, intitolato Diluvi prossimi venturi /
The Coming Floods, e il progetto della nuova rivista trimestrale – che si innesta nell’attività
dell’Archivio Storico della Biennale – sono stati presentati oggi a Venezia alla Biblioteca
della Biennale (Giardini) dal Presidente Pietrangelo Buttafuoco e dalla responsabile
dell’Archivio Debora Rossi. È intervenuto il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
Una lectio magistralis è stata tenuta da Aziza Chaouni, docente di Architettura
all’Università di Toronto, tra gli architetti invitati alla Biennale Architettura 2023,
specializzata nella progettazione di tecnologie sostenibili per climi aridi. Suo il contributo
dal titolo Designing for an Arid Future presente tra le pagine nel numero 1 della rivista,
tutto dedicato al tema dell’Acqua.
“La Rivista – spiega Debora Rossi – rinasce con lo stesso spirito e natura che la
contraddistingueva sin dalla prima edizione, ovvero retta da una parola guida, ‘ricerca’,
termine che ricorre nella stessa legge istitutiva della Biennale. Rappresenta uno spazio
di riflessione e discussione intorno all’oggi, sempre con la prospettiva di meglio
comprendere e immaginare il futuro”.
Concepita e realizzata in edizione cartacea, dotata di un significativo apparato
iconografico che attinge in buona parte dall’Archivio Storico della Biennale e da ricerche
fotografiche nazionali e internazionali, la rivista avrà cadenza trimestrale, con trattazione
monografica per ogni numero, facendo dialogare le discipline proprie della Biennale di
Venezia – arti visive, architettura, danza, musica, teatro, cinema – ma anche scienze e
letteratura. Come nella prima rivista, anche la moda rientra nei mondi di riferimento,
proprio per la relazione del suo processo creativo con l’arte, gli archivi, la
sperimentazione.
Ogni numero conterrà interventi, testimonianze, interviste, dialoghi e contributi inediti ed
esclusivi a cura di artisti, studiosi, personalità italiane e internazionali del mondo della
cultura e della società civile. Diverse saranno le modalità espressive, che daranno spazio
alla grafica e alle contaminazioni tra i linguaggi.
I contributi del n. 1/24 sono di Manal AlDowayan, Engin Akyurek, Carlo Barbante,
Davide Brullo, Carolyn Carlson, Aziza Chaouni, Giovanni Lindo Ferretti, Giulia Foscari,
Chiara Ianeselli, John Kinsella, Piersandro Pallavicini, Francesco Palmieri, Gilda Palusci,
Orhan Pamuk, Mariagrazia Pontorno, Elena Pettinelli, Andrea Rinaldo, Emanuele Rosa,
Stenio Solinas, José Tolentino de Mendonça, Lorenzo Toso, Luciano Violante, Peter Weir,
Kongjian Yu. La copertina è illustrata con un’immagine fotografica di Yuri Ancarani
realizzata durante le riprese del film Atlantide. Il volume è illustrato con le fotografie
provenienti dall’Archivio della Biennale e con le fotografie di Chiara Arturo, Alessandro
Cinque, Antonio Martinelli, Paolo Pellegrin, Italo Rondinella, Paolo Verzone, Federico
Vespignani, Francesco Zizola.
Direttore editoriale della rivista è Debora Rossi. La direzione è affidata a Luigi
Mascheroni, giornalista e scrittore. La Redazione è composta dall’Ufficio Attività
Editoriali, gli Uffici stampa e da una squadra di figure professionali proveniente dai
diversi Settori della Biennale. Il progetto grafico è a cura di Tomo Tomo, studio di design
della comunicazione fondato a Milano da Davide Di Gennaro e Luca Pitoni.
La rivista sarà in vendita nello store online della Biennale labiennale.org/it/acquista-
online e nelle principali librerie. Sarà presentata in vari luoghi e manifestazioni in Italia e
all’estero.
Ci auguriamo che sia venduta anche nelle librreie di un certo rilievo e nei grandi store come la Feltrinelli, lla Mondadori, la Rizzoli ecc..
La rivista della Biennale di Venezia 1950-1971- Prima fase.
In considerazione del grande successo della XXIV Esposizione Internazionale d’Arte della
Biennale del 1948, la prima dopo la Seconda guerra mondiale, già nei primi mesi del 1950
l’Ente decise di pubblicare una rivista con l’intenzione di farne l’organo ufficiale di
promozione delle sue manifestazioni. L’idea era dar vita a una rivista trimestrale intitolata
‘La Biennale di Venezia’. L’immagine di copertina variava ogni volta in relazione alle
attività della Biennale e la rivista sin dagli inizi si presenta come un oggetto prezioso, di
grande formato, molto curata dal punto di vista editoriale, inserzioni in carte diverse e di
diversa consistenza, molte immagini ricercate, per lo più in bianco e nero, ma anche con
tavole a colori che nel tempo andarono aumentando. Titolo di inizio è: “La Biennale di
Venezia. Rivista trimestrale di arte cinema musica teatro moda”. Il numero di lancio parte nel
luglio 1950 ed è costituito da 50 pagine di testo, 5 tavole a colori e 65 tavole in bianco e
nero. Casa editrice: Vittorio Alfieri, Firenze; Stamperia: Carlo Ferrari, Venezia. Il Comitato
di redazione è costituto dal Presidente dell’Ente Giovanni Ponti, dal Segretario generale
Rodolfo Pallucchini, il direttore responsabile della rivista è Elio Zorzi (capo ufficio stampa)
che si avvale dei seguenti collaboratori: Umbro Apollonio (responsabile ASAC), Antonio
Petrucci, Giovanni Piccini, Adolfo Zajotti, Ferdinando Ballo.
Seconda fase della rivista 1960-1971
Il numero doppio 36/37 luglio-dicembre 1959 è l’ultimo di una fase di transizione.
Pallucchini aveva lasciato l’incarico alla Biennale nel 1957 e al suo posto era arrivato Gian
Alberto Dall’Acqua. La direzione della rivista viene presa in mano da Apollonio, con
nomina ufficiale nel ruolo dal 1958, che lavora da subito in grande sintonia con Vladimiro
Dorigo. L’orientamento meno accademico impostato da Apollonio tende a dare spazio alle
istanze dell’arte delle nuove generazioni, ad aggiornare ulteriormente l’aspetto del
periodico in chiave meno patinata. Il cambio di passo si nota bene dal numero 40 del
luglio-settembre 1960: viene cambiato nuovamente il font, aumentano i contributi di
carattere critico, le immagini sono per lo più in bianco e nero. La rinnovata linea vuole
dare “ampio margine ai dibattiti della critica più cogenti in un connubio di aspetti formali storici
estetici che l’odierna arte mondiale propone e sviluppa”. Viene inoltre deciso che la rivista sarà
pubblicata in proprio dalla Biennale, senza coinvolgere altri editori più o meno rinomati,
sempre in difficoltà con le vendite. Questa linea editoriale si conserva fino agli anni
Settanta, quando al posto della rivista a partire dal 1975 saranno pubblicati gli Annuari
diretti da Dorigo.
Sito web ufficiale della Biennale di Venezia: www.labiennale.org
Hashtag ufficiali: #BiennaleRivista #BiennaleMagazine
Per ulteriori informazioni
Ufficio Stampa La Biennale di Venezia
Tel. +39 041 5218 – 846/849 | pressoffice@labiennale.org
Facebook: La Biennale di Venezia | X: @la_Biennale
Instagram: labiennale | YouTube: BiennaleChanneltembre 1960: viene cambiato nuovamente il font, aumentano i contributi di
carattere critico, le immagini sono per lo più in bianco e nero. La rinnovata linea vuole
dare “ampio margine ai dibattiti della critica più cogenti in un connubio di aspetti formali storici
estetici che l’odierna arte mondiale propone e sviluppa”. Viene inoltre deciso che la rivista sarà
pubblicata in proprio dalla Biennale, senza coinvolgere altri editori più o meno rinomati,
sempre in difficoltà con le vendite. Questa linea editoriale si conserva fino agli anni
Settanta, quando al posto della rivista a partire dal 1975 saranno pubblicati gli Annuari
diretti da Dorigo.
Sito web ufficiale della Biennale di Venezia: www.labiennale.org
Hashtag ufficiali: #BiennaleRivista #BiennaleMagazine