STORIA DI MUSICA E DI ADOLESCENZA "LE DERNIER COUP DE MARTEAU". IL GIOVANE FAVOLOSO DI MICHELE RIONDINO RIPASSA AL CAPANNO DI CIAK MENTRE THELMA SCHOONMAKER POSA CON IL LEONE D'ORO ALLA CARRIERA. SALVATORE METTE IN SCENA 44 MILA SELFIE
Benvenuti a Lidolandia. Anche oggi un nuovo film importante “Le dernier coup de marteau” di Aliz Delaporte, storia di musica e di adolescenza. Se ci si pensa bene “è lungo il rapporto tra cinema e adolescenza, si tratta di un inesauribile rapporto amoroso”, sostiene Elisa Grando, critica cinematografica e la storia del giovane Victor in questo film sembra confermarlo. Gli applausi in Sala Grande sono stati parecchhio, ma la critica non sembra convinta e forse anche la giuria sarà divisa in due. Il protagonista vive la sua doppia vita, una doppi rivoluzione, quella emotiva e quella esistenziale che lo cattura sui 14 anni. Si innamora di una coetanea mentre lo aspetta un’importante selezione di giovani talenti calciatori. Forse dovrà lasciare il suo sogno, almeno quello del calcio per una mamma malata (casa roulotte in Camargue) perchè le cure sono costose e non ci sono soldi per una vera piccola casa. Qui il giovane adolescente è costretto a diventare adulto. Nella seconda fase rivoluzionaria della sua nuova vita è scandita dalla musica, l’unico linguaggio, a quanto pare, possibile tra lui e il padre Samuel, direttore d’orchestra che il ragazzo non ha mai conosciuto. Il primo incontro avviene quando il padre viene nella città del ragazzo, Montpellier per dirigere la Sinfonia n.6 di Mahaler. Mentre la musica colma il vuoto che si crea in mancanza di parole, Victor per la prima volta prende a pugni la vita e capisce che può cambiare il suo destino e aiutare anche la madre. La stessa cosa che fece Mahler, eliminando via via le successive versioni della sinfonia “l’ultimo colpo di martello”, la considerava un brutto presagio. La regista Alix DDelaporte, ha giàvintoil Leone d’Oro nel 2010 per il miglior cortometraggio, un ‘altra storia di solitudini sentimentali, con gli stessi interpreti. l suo passato come reporter all’Agenzia Capa le ha insegnato ad osservagli gli ambienti e a cogliere in tono naturalistico gli aspetti salienti. Qui nei panni del protagonista c’è però Romain Paul, esordiente, capace di sfidare sullo schermo la parte di giovane, dulto, poetico come Antoine Doinel, vero proprio come i giovani inquieti dei Dardenne. Le educazioni sentimentali avvengono in famiglia, a scuola, nella società, ma anche al cinema e questo è un ruolo che in cinema deve ricordare di avere proprio come compito educativo. Proprio come “I nostri ragazzi”. La protagonista, Rosabel Laurent Sellers domani ai Venice Days, a Il trono di Spade (serie TV) è la prima diciottenne a partecipare a questa scommessa. Per la serie televisiva è una delle figlie illegittime del princie Oberyn Martell….una storia che affascinerà molto i ragazzi. E a proposito di principi e di regni, la lettura del film “Cymbeline” di Michael Almereyda con Mila Jovovich. Ed Harris, Dakota Johnson, Penn Badgley, Anton Yelchin, Ethan Hawke, John Laguizzamo e Bill Pulmann.”Cimbellino” di Shakespeare, è stato trasposto ai giorni nostri, mantendo i dialoghi e dando un forte distacco dei secoli a partire dalla tecnologia e dai contesti. Ma la storia è la stessa. Il registaMichael Almereyda ha tre figli di sangue che si ricongiungono alla fine dopo verie sofferenze e una seconda moglie, la matrigna interessata solo al suo regno. Muore il figlio della matrigna, al quale inconsapevolmente viene tagliata la testa proprio da uno dei suoi due figli che non vede da anni e che sono stati cresciuti da un suo fedele suddito che lui aveva bandito dalla corte. Li aveva rapii e portati con se insegnandogli il meglio dell’onore e dellle armi. L’amato Psthumus alla fine si congiunge con la sua amata Imogene (Dakota Johnson). Muore anche la matrigna che preparava intrugli mortali e non solo il figlio a cui viene mozzata la testa. Ambientato a New York dei giorni nostri i personaggi hanno solo , oltre ai versi, al dialogo, alcuni oggetti come anelli o bracciali, carte pergamena con sigilli, ma le armi, le auto, le case i pc e i cellulari sono dei nostri giorni.La guerra con Roma scaturita dal rifiuto di pagare da parte della gang inglese di Re Cymbellino) alla fine tra morti e distruzioni si risolve bene, vengono risparmiate altre vite e anche se i vincitori sono i britannici, donano lo stesso il tributo a Roma.
Il Festival sta quasi per finire, mancano pochi giorni e sabato sera quando verranno distribuiti i Leoni e la Coppa Volpi. Di film da vedere ce ne è ancora, così di documentari, pellicole restaurate, in concorso i fuori concorso. Ora siamo in una terra di mezzo piena di incognite, di trappole insidiose. Questa sorta di Limbo, di zona difficile porta tutti a cercare di orientarsi e a tirare le somme. Critica e giuria sono in allerta, il clima si scalda e le poltrone sono sempre più occupate, così come le code per vedere i film e sentire conferenze. Oggi anche il Selfi di Salvatores, più di 44 mila video da tutta Italia sono arrivati per raccogliersi in un solo film. La risposta è stata dirompende il bravo Gabriele ha lavorato come un matto per setacciare e cure e incollare dando un senso a questo “Itali in Day “.
Un altro ragazzino è il protagonista del film turco “Sivas” tratto dal delizioso testo “La volpe e la bambina” in concorso oggi alle 17 in Sala Grande. Si tratta del primo lungometraggio del regista Kann Mujdeci, lo stesso regista che ci ha raccontato i combattimenti loo scorso anno in Anatolia in “Badalar ve ogullari”. La colonna sonor è di Cevdet Erek. Il piccolo protagonista è Dogan Izci. Durante la proiezine ci sono stati dei fischi degli animalisti perchè ci sono dei combattimnti di cani. Ma è un’idiozia, perchè quella è una tradizione dura da estirpare. Questi animalisti hanno rotto le palle già con le corride che facevano parte di una tradizione di una storia, ma ci scommetto che sono i primi che amando troppo gli animali, guardano poco alle sofferenze dei cristiani. Ne conosco parecchi purtroppo e io sono una che ama gli animali. Il film è bello, più dei looro fischi, ricco di poesia, natura e sentimenti di un mondo che verrà inghiottito da un sistema occidentalizzato barbaro e cruento più della loro tradizione stessa.
Il 5 settembre tornerà intanto nelle sale dei cinema americani “forest Gump” e più che un film è un’icona della cultura di massa, una pellicola impensabile nel nostro Paese. Un film che ha pacificato L’America dopo la sbornia della violenza. Un giullare di successo dopo 40 anni. Ipocrisia?