“SUBURBICON” DI CLOONEY CONQUISTA…IL GENIO IRREGOLARE DI AI WEIWEI TRA MIGRANTI DALLA GRECIA AL KENIA, TRA IL MESSICO E GAZA PASSANDO PER L’ITALIA E LA GRECIA ; QUEL MALEDETTO MURO DI CALAIS E LE TRINCEE VOLUTE DALL’EUPOPA IN MACEDONIA. CINECITTA’ COMPIE 80 ANNI. PER I GIOVANI “LA BALLATA DI CHARLEY” DI ANDREW HAIGHT, TRATTO DAL ROMANZO DEL MUSICISTA WILLY VLAUTIN (LEAN ON PETE)
“Suburbicon”, il sesto film da regista di George Clooney, in concorso in questa 74a edizione della Mostra di Venezia, sei anni dopo “Le idi di marzo”, e’ ancora una volta un film di denucia zarriale e al contempo una pellicola divertente ambientata in Pennsylvania dopo la Seconda guerra monndaile: in realtà il paese che ha un nome di pura fantasia si chiama “Suburbicon. Stiamo parlando di un divertente thriller scritto dai fratelli Coen, la cosa non è da poco, negli anni Ottanta. Una metafora “pesante” sugli Stati Uniti di ieri e di oggi che prende spunto daun vero e proprio centro urbano, Levittown, creato da William Lewit, dedicato a persone di “razza caucasica” ( ha spiegato Clooney in conferenza, standosene sempre con il braccio e la mano destra appoggiati al mento…meno spiritoso del solito e un po’ annoiato, forse dalle domande troppo lunghe). La storia viene costruita proprio in un luogo simile , Suburbicon, dove troviamo nell’estate del 1959 il goffo Garden Lodge (il grande attore Matt Damon) nelle vesti di un grigio padre di famiglia che vive con una moglie paaralizzata e un figlio, un ragazzino intelligente e sensibile. Con loro anche la sorella della moglie che si rivela poi l’amante di Lodge. Quando questa rimane in carrozzella per colpa di un incidente (voluto dal marito), Margaret (la brava Julianne Moore che riveste in due ruoli) spera di ricongiungersi con Lodge proprio grazie a un piano criminale. Lodge fa un’assicurazione sulla vitra della moglie, facendo anche pasticci..alza le polizze, poi le abbasa ecc..movimen
ti che mettono in allerta l’assicuratore che proprio perchè suspetta di Lodge alla fine del film e lo vuole incastrare , a sua volta viene ucciso. Alle calcagna di Lodge gli stanno due loschi individui pagati da Lodge stesso, in apparenza un serio dirigente d’azienda, a loro volta ingaggiati per fare irruzione una sera nella casa di famiglia, narcotizzare tutti compreso il figlio e la moglio che neanche in ospedale si riprende perchè dopo la paralisi causata dall’incidente i suoi organi non riescono ai reagire ai trattamenti e ai farmaci antiintossicanti. I due balordi vengono riconosciuti dal vetro dove la polizia mette le persone a identificare i propri aggressori e la sorella della moglie e Lodge mentono dicendo che i due delinquenti non li conoscono. Solo il bambino che si imbuca nella saletta video riconosce i due e capiscono che in casa c’è un complotto e che la madre è stat uccisa dal padre e dalla sorella ingaggiando i due delinquenti. Questi si vendicano su Lodge e gli ammazzano la nuova compagna, la zia del bambino e cercano di uccidere anche il bambino, ma fortunatamente arriva lo zio, il fratello della mamma che da sempre non vede di buon occhio Lodge e lo salva in cambio della sua vita. La polizia viene tenuta all’oscuro di tutto e quando alla fine Lodge si trova di fronte a suo figlio e gli propone di fuggire (prima volema ammazzarlo), si sente dire tutta la verità dal ragazzo e soprapensiero mangia due tost e del latte avvelentao che Margaret , la zia del ragazzo prepara per il ragazzo stesso. Il film finisce che il ragazzo esce silenziosamente di casa e va a giocare con il suo amico di colore (la sua famiglia perseguitata fino alll’estremo dalal comunità) e giocano a baseball consapevoli l’uno dell’altro dele rispettive tragedie ma silenzioni si tirano la palla sorridendo…Nycky finalmente si sente libero e alla fine anche i Meyers, la famiglia di colore.
Ricorda Damon: “Ero a Londra quando George mi ha mandato via mail la prima stesura della sceneggiatura del film e l’aspetto più curioso è che i Coen la scrissero nel 1985 subito dopo Blood Simple. Abbiamo finito di girare lo scorso inverno…Faceva effetto pensare a quella supremazia bianca. La realtà ci ha superato la fantasia. Una realtà che Trump ha reso ancora più pericolosa”.”. “Mentre sfilano in passerella davanti all’ Si parla di un’America che ancora deve eleggere i Kennedy e che da èpoco aveva varato il Civil Right Act del 1957, un testo che conteneva la possibilità di voto anche agli afroamericani..” Anche Julianne Moore si trova d’accordo con Damon, “L’America è un Paese molto strano, ..la Guerra civile ha portato milioni di mortima siamo ancora ancorati al nostro passato e la questione sembra non sboccarsi mai”. In sala stampa qualcuno ha chiesto a Clooney regista (e attore ma non in questo film) come lo vedono i suoi collaboratori sul set: “”Mi dicono che sono concentrato e molto organizzato, ma che sono diventato diffidente da quando
sono anche sceneggiatore e produttore. In realtà lo ero già come attore. Per scherzare c’è poco tempo!”.
Un omaggio è andato anche a Valentina Cortese con il film di Francesco Patierno, “Diva”. Oggi è sbarcato al Lido anche Colin First, Kad Merad, Ryuichi Sakamoto, Frances MacDormand, Samuel Moaz, Donald Sutherland e Claudia Gerini. Sempre Oggi ho visto il film di Toblack, “La vita segreta di una donna moderna” con la bella Sienna Miller e Alek Baldwin…un film che lascia attoniti..bella ambientazione…tanta introspezione..un inutile assassionio non confessato..attenzione per il problema degli anziani. Musiche e scene ben girate. Baldwin sprecato. Alle 20 vado a vedere “La villa” Robert Guédiguian…speriamo in meglio. Un altro film che prometteva bene e che consigliavo ai giovani era Lean on Pete, piaciuto molto al mio amico Luigi Bacialli, di Andrew Haigh, tratto dal musicista Willy Vlatin. “Questa mattina mi sono svegliato presto, l’estate non era ancora iniziata, o almeno appena iniziata e da dove stavo sdraiato nel sacco a pelo potevo vedere fuori dalla finestra..”. Inizia con queste parole il romanzo di vita sempre in movimento del giovane Charley Thompson (Charlie Plummer), un quindicenne americano rimasto senza madre che è perseguitato da un sogno improbabile di diventare campione di football mentre il secondo sogno è quello di riuscire a trascorrere un anno della propria vita nella stessa città e nella stessa scuola. Il padre Ray (Travis Fimmel) è un operaio specializzato che si sposta per lavoro in continuazione da un luogo all’altro, ma si sposta anche per vari guaai che commette nei paesi del Nord-Ovest americano. Una volta a Portland, nell’Oregon, il giovane ragazzo trova un lavoro estivo nel maneggio di un alcolizzato (Steve Buscemi) e si affeziona a un vecchio cavallo zoppo. Charly piu’ della gente sono sempre piaciuti gli animali, in particolar modo cavalli e cani. Il regista dello straodinario melò di 45 minuti, Andrew Haigh porta sulla scena la ballata del musicista Charley Thompson del musicista, cantante e scrittore Willy Vladin di Peno (Nevada). La scrittura dell’ex leader dei Richmont Fontaine, oggi parte di The Delines appare come un magnifico incrocio di campi, polvere e sentimenti. Una via di mezzo tra Steinbeck (citato nel romanzo) e Sam Shepard, Cornac Mc Carty e Tom Waits. Questa bella versione cinematografica di Haigh è al contempo fedele all’originale….
Che dire di Ai Weiwei…che ha prodotto belle immagini da ogni parte del mondo purtroppo dove vi sono campi profughi di immigrati e non solo dall’Africa o dal Medio Oriente, ma anche dal Cile,…da ogni dove. 70 sono le nuove barriere costruite in questo anno. Il film documentario è molto lungo, ma si lascia vedere anche perchè a ogni scena di ogni Paese è abbinata una scritta con località, dati, n.profughi..responsabili..Ogni profugo, se sopravvive sta in un Paese o più Paesi prima di tornare a casa almeno 26 anni. Quando torna nella sua terra non ha piu’ contatto con il suo quartiere. Al suo posto gente sconosciuta, nuove case, palazzi e di nuovo finisce in baracche e senza lavoro. Migliaia i giubbini di salvataggio di gente morta ammassati su spiagge e scogli di tutto il mondo…il fenomeno è destianto a proseguire. Il sogno resta l’Europa. La Germania è presa di mira, come la Turchia e la Macedonia non di certo per volere diretto dei greci…L’Italia è messa in porimo piano per il suo lavoro con i profughi mentre la Francia con la vergogna di Calais dovrebbe essere condannata. Migliaia i bambini dispersi, abbandonati, le donne violentate e i ragazzi resi soldato. La popolazione africana aumenta ma deve fuggire per guerre e perchè non c’è possibilità di creare agricoltura o altre fonti di lavoro in quest’era tecnologicizzata. “La terra si fa sempre piu’ stretta”….