THE SISTERS BROTHERS. L’UOMO DEL WEST MODERNO CON JOHN REILLY. REGIA DI JACQUES AUDIARD

the sisters brothesr1untitledE’ proprio lui, Jacques Audiard, lo stesso autore di”Il profeta”, “Un sapore di ruggine”, “Ossa” e “Dheepan”, Palma d’oro a Cannes nel 2015. Amato perché intelligente, simpatico in grado di cogliere i proplemi della societa’ di ieri e di oggi.

Il film “The Sisters Brothers” è  giocato sull’interpretazione i Johm C.Reilly, un attore dai mille volti e di una simpatia unica proprio come quella del regista che essendo francese e non sapendo bene l’inglese durante la lavorazione i due ne hanno approfittato per scambiarsi battute ironiche e creando piccole varianti. Questo è stato confessato dai due in conferenza stampa. “Io e mia moglie the sisters brothersuntitledquando abbiamo letto il manoscritto, del film tratto dal romanzo di Patrich De Witt..Arrivao i sisters…abbiamo subito pensato che era una meraviglia. Ne va orgoglioso Jaqcues Audiard che spiega: “Nn volevo fare un western anni ’70, naturalmente, ma mi sono ispirato a Mission Black e a “La notte del cacciatore”…per dare un’idea.

“Il film è ricco di amore anche se la presenza femminile è poca, esiste un concetto di fratellanza, condivisione e anche questo è amore”, ha proseguito il regista”… dopo 25 anni di professione,  sono stufo divedere e sentire dal personale di un festival, anche  come questo, dal suo responsabile, non capisce che è ora di cambiare..il sistema è sempre  maschile e alle donne non restano che ruoli secondari invisibili, non decisionali…che bello un giorno vedere una giuri fatta dal 50 per cento di donne e50 di uomini e magari un direttore donna. Il sistema deve essere cambiato, allora si che i film vanno avanti. Ormai si vive nella palude..”

“Quando mi è arrivata la comunicazione che ero in concorso mi ha stupito che tra 20 colleghi e registi alla mia domanda…donne non ce ne sono..mi è stato detto tranquillamente,,no.!..perché?!”.

I due Killer di professione abituati alla violenza, dopo tante disavventure tornano a casa a una vita semplice e mettono da parte l’idea che la loro vita deve essere una serie di uccisioni . I due avevano avuto  un padre violento. Uno dei due figli per mettere fine a questa “educazione” lo ammazzano e lo fa il figlio minore; come dire la nuova generazione.

Lo schema di un western  chiude in quatto parole: violenza, paesaggio, musica e cavalli. Questo no. Anche per la musica A. Despat non ha pensato a Leone….e staccarsi da uno schema per adattare altri schemi inventati ma con un leit motiv che ricorda le ballate western è stato come giocare con una partitura che partiva da zero. Il messaggio del film è la felicità. Il film è ambientato nell’Oregon del 1850 tratto dal romanzo western de canadese Patrick DeWitt, come già detto. Reilly ha comprato i diritti e comprato il film, così bravo Reilly,,,anche produttore, con alle spalle 62 film in 29 anni. Questo è il personaggio del giorno e per ora il Film del giorno.


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