“PER UN DIAMANTE PAZZO” DEI PINK FLOYD..RACCONTA DIEGO. ADDIO ARMANDO MARADONA. COLLOVATI LO RICORDA LEALE ANCHE SUL CAMPO
Questa volta Maradona non ce l’ha fatta. Era gia finito in come anni fa in una clinica, poi si era fatto accorciare l’intestino e dopo ancora l’operazione al cervello. Si disintossico’ dalla cocaina. Poi forse ci tornò sopra.
Il calciatore, ironia della sorte, è morto lo stesso giorno di Fidel Castro..e George Best del Manester United. L’alfiere dell’America Latina va ricordato durante la partita del 22 giugno 1976, l’Argentina grazie al sinistro e alle driblate…stravinse, ma il genio si accese completamente al secondo tempo…”E’ stata la mano di Dio”, aveva detto il grande calciatore. Una rete magnifica contro l’Inghilterra impegnata a volersi riprendere le isole Folkland. Lui riusciva a driblare tutto, anche il portiere!
Era il 1984 quando vide il suo pubblico in Italia. C’erano 74mila napoletani. Questa sera lo stadio di Napoli (verrà chiamato con il suo nome) è illuminato e tutti i tifosi ricordano i trionfi del 1987 e del 1989…El pibe de Oro disse che in Italia c’era del nazismo contro Napoli. I murales ai Quartieri spagnoli e sul fronte di un palazzone nella periferia napoletana sono sempre curati, mai sbiaditi (artista Jorit)… Il barbiere che conobbi nei quartieri spagnoli lo rivedo lo rivedo oggi in un video che espone due foto incorniciate scattate in anni diversi. I rapporti di Diego avuti molto piu’ tardi con la malavita e la droga, non scalfirono la stima per la sua arte calcistica. Moradona era mancino e il suo tiro migliore era con il sinistro ovviante, a quanto pare fece goal con il destro. Fu anche l’allenatore della nazionale dell’Argentina durante i mondiali. Anche Reinhold Messner lo ammirava. Lo considera un genio non solo per il calcio ma anche un personaggio…anche generoso. Messner per questa stagione invernale dice che si possono contingentare per non contagiarsi con il Covid, ma via libera allo sci di fondo e alle slitte, il pattinaggio. Gli albergatori devono lavorare ma tutta Europa che ha zone montane deve essere coesa. Il Sindaco de Magistris ricorda quando lo fece Cittadino onorario di Napoli, era il 1917. Diego amava Napoli. Amava chi soffriva, stravagante e generoso…Solo una vita ebbe la maglia numero 9, la diede a Zola; il 17 marzo durante Napoli Bari, si scopri positivo al dopping. Un presagio. Diego come San Gennaro è un Santo laico.
Alla Tv ne parlano tutti, persino Bonacini, che dice che il golf fu il piu bello con la mano ma contro l’Inghilterra facendoli girare come birilli. Maradona è stato qualche cosa di piu’ di un grande calciatore, era un oggetto del desiderio, passioni, emozioni..un mito..il fascino vero di un leader…un idolo tanto da farsi perdonari, fu un santo benedetto, come Caravaggio. Amo’ la sua Napoli e l’Italia. Il suo ultimo desiderio era riunire tutti i suoi figli insieme, ma non ha fatto in tempo. Tre le autoambulanze che corsero subito nella sua casa di Tigres alla periferia di Buenos Aires dove si trasferì dopo una lunga operazione celebrale.
Porto’ la sua Argentina il titolo di Campione del Mondo e il Napoli per ben due scudetti. A Piedigrotta, quartiere generale del San Paolo lo piage. Lo ricorda persino Papa Francesco. Conserva la foto del loro incontro mentre si abbracciano. In Italia c’è il coprifuoco ma al San Paolo illuminato con tanta folla almeno un migliaio, molti con mascherina. L’altare allestito lungo la recinzione è pieno di lumini e candele. Napoli non si arrende alla morte di Maradona, persino trentenni e anche quarantenni che non lo hanno mai visto e tanti papa’ che hanno portato i loro figli a vedere l’immagine di Diego…tanti di questi banbini si chiamano Diego…incredibile. C’e’ un video di Bennato che ricorda commosso Maradona e gli dedica una canzone…Goal! Il Campo Paradiso di questo quartiere di Napoli possono giocare a calcio e non cadere nelle tentazioni della vita. Bennato compose per lui “Goal!….”Sei stato bravo, ma da ora in aventi su una tua mossa c’è un faro puntato…”. Anche Gianna Nannini lo ricorda..£ Ho sentito il tuo cuore puro battere con il mio. la notte napoletana èlunga come quella in Argentina. Il corpo di Maradona è nella Casa Rosa…dove in migliaia lo guarderanno. Oggi c’è fame di sogno e di speranza e non di dpcm, capita che ci sia un’inflazione delle regole. Sono d’accordo con Paragone, spero che l’addio non crei multe e troppi contagi, ma la gente ha bisogno di esprimere sentimenti e sogni. Nella lunga ombra del Vesuvio c’èancheMaradona.
Quando scrissi il libro per Biscardi, “Il mio processo”, mi parlo’ di quando ando’ a casa di Pele’ ma anche da Maradona e tra i due fuoriclasse vi fu sempre tanto da discutere… Il grande Pelè forse è la Fornula Uno ma Maradona è la Ferrari….Per un giorno giornali e televisioni non si parla prevalentemente di Covid ma di un grande sportivo che ha fatto la storia e ha saputo portare gioia e rigore anche alla gente piu’ povera. Un sogno per tutta la vita…
Diego Armando Maradona nacque il 30 ottobre del 1960 fu un centrocampista “offensivo”, sempre all’attacco, noto come El Pipe de Oro, ossia il ragazzo d’oro. Lo vediamo in una foto in bianco e nero da ragazzino. E’ morto a 60 anni…giovane ma con una vita molto vissuta. Di piccola statura e dalla corporatura leggera ma agile e potente. Il goal piu bello del mondo del 1986 e quello del 2018. Gli fu chiesto di giocare per tantii soldi ancora con il Barcellona ma lui preferi correre dietro la palla per il Napoli, amava sollevare le squadre promettenti. “Per una vera città” disse. La punizione del 3 novembre del 1985 sotto una pioggia dirompente Maradona scrisse la storia. Amico di Pino Daniele amava la musica…Il tiro di punizione in rete fatto alla Juve fu il massimo. El dies..il Dio…c’è una certa assonanza. Grane giudiziarie, evasioni fiscali. che lo tenne lontano dalla sua Napoli, Durante la sua carriera aveva uno sguardo vivo, mentre negli ultimi anni il numero 10 aveva gli occhi spenti. Lo stadio napoletano forse è meglio chiamarlo San Diego Maradona. La maglia del Napoli azzurra con scritto il numero 10 in bianco, il grande capitano la conservò tutta la vita. Nella Nazionale giocò con la maglia numero 6. A Napoli c è un museo e le maglie di Maradona non si contano. Addio genio e sregolatezza!