UN LIBRO D’AUTORE PER UNA CASA EDITRICE SEMPRE PIU’ ALL’AVANGUARDIA. LA SETTECOLORI E’ LA VERA NOVITA’ DI QUESTI ANNI. CARLOS D’ERCOLE, AUTORE DI “CASA COME ME”, PRESENTERA’ CON PAOLO FRESU E LUIGI SERAFINI LA SUA ULTIMA FATICA…SABATO 15 APRILE 2023 ALLE ORE 18 ALLA RIZZOLI A MILANO IN GALLERIA. POI BLU NOTE FRESU “AROUND FERLINGHETTI”
“Casa come me” segna un nuovo orizzonte per la Settecolori, qui per la prima volta come Casa Editrice aperta all’editoria d’arte. Il libro infatti è una fantastica cavalcata internazionale fra artisti, mercanti d’arte, fotografi e intellettuali raccontati nell’intimo delle loro case grazie anche al superbo apporto fotografiche.
L’autore che di professione fa l’avvocato, è in realtà un appassionato d’arte contemporanea con il gusto della scrittura. Suo padre del resto è anche un noto collezionista. A questa passione D’Ercole aggiunge anche l’amore per la scrittura; ha infatti al suo attivo ha due libri, “Vita sconnessa di Enzo Cucchi” e “ Dizionario gonzo”. Il primo è una biografia sui generis del noto pittore, il secondo un divertente divagare fra i libri biblioteca milanese raccontando quando e dove vennero comprati, l’effetto psicologico che provocarono una volta letti e unendo il tutto con divagazioni sui loro autori…..
Sulla Scia di Mario Praz che alla fine degli anni Cinquanta racconto’ la sua casa di Via Giulia a Roma, definendola già nel titolo: “La casa della vita”, Carlos D’Ercole si è a sua volta avventurato nelle dimore di artisti da lui ammirati cercando nei libri, nei quadri, negli oggetti, nell’architettura di quegli interni, nelle stesse opere d’arte create e/o possedute dai vari padroni di casa la chiave che gli permettesse di svelarne gusti, passioni, storie di vita. L’eleco e’ lungo e assomiglia a un vero e proprio giro del mondo: c’è la Parigi di Miguel Barcelo’, la di Alberto Garcia Alix, la LIsbona di Pedro Cabrita Reis e poi la Roma di Abel Ferrara, Pablo Echaurren e Luigi Serafini, la Milano di Mimmo Paladino e Carlo Benvenuto, la New York di Francesco Clemente, Albert Watson e Terry Winters, la Cracovia di Rafael Jablonka, la Bologna di Paolo Flesu, la Chiavari di Enrico Rava.
Particolare che acciunge un maggior sapore a questo viaggio”amicale” dell’autore, è il fatto che tutti gli artisti coinvolti nel progetto abbiano voluto regaalare alla fine del capitolo che li vedeva protagonisti un omaggio simbolico al lettore…una foto inedita, un disegno, una citazione. A testimonianza di “Casa come me”, c’è il suo essere stato editato in italiano e in inglese (Deborah Katz). Un ringraziamento Carlos D’Ercole è andato anche a Fabio Labruna.
Nell’impossibilità di dar conto in maniera esauriente di tutti e 13 i magnifici protagonisti del volume, rappresentativi anche della vita nel Novecento, ho dovuto fare una scelta legata anche un po’ alle mie esperienze artistiche.
Per farvi un esempio, mi ha colpito molto la narrazione della casa e di coseguenza della vita di Cabrita-Reis…nonostante le richeste di trasferirsi a New York, Berlino e Londra, l’autore ha preferito stabilirsi nel quartire di Marvilla alla periferai est di Lisbona, un tempo sede di fabbriche e di industrie. Ha trasformato quello che era un magazzino nella sua casa con piano terra che fa da galleria delle sue opere, il suo atelier al primo piano e al secondo l’abitazione vera e propria, Cabrita è un fan del Jazz e i suoi musicisti preferirti sono Miles Davis, Coltrane, Coleman, Archie Sheppi….c’è pero’ una passione dichiarata per Roberto Murolo. Forte è anche il suo amore èper il design, testimoniato da una poltrona di Dieter Rams e di Hans Wenier, nonche’ da una sedia di Gioe Colombo. mobili degli Eames. Il salotto invece è un vero e proprio animali in ceramica, opere di un artista ottocentesco , Rafael Bordalo Pinheiro, rinuti in teche o appoggiati al suolo.
Chiudo con un altro personaggio al di fuori della norma che è lo spagnolo Alberto Garcia-Alix, considerato nel campo della fotografia cio’ che Almodovar è nel campo cinematografico. Negli anni Settanta e Ottanta le sue immagini in bianco e nero hanno raccontato una sottocultura madrilena popolata di rokers , bikers, eroinomani. La sua casa è in un quartiere popolare, quello di Bellas Vistas ed è addirittura un ex fabbrica di insegne militari. Già all’ingresso c’è una incredibile sfilata di moto d’epoca. Fra le atnte sue attività c’è anche quella di editore: la sua casa editrice ha l’ironico nome di Cabeza de Chiorlito ossia testa di rapa. Alix e’ anche un appassionato studioso di Napoleone, nonchè un lettore di Cèline. Il suo nome non mi è sconosciuto dai tempi in cui aprii una galleria di fotografia a mIlano negli anni Ottanta.