Un omaggio a Cocteau e alla morte di Moustaki

Mentre continua la movida della Croisette di Cannes, oggi i giornali francesi hanno aperto con la morte di Gorge Moustaki. “L’adieu au poete…(l’addio al poeta..)”, “Le chansonnier de la France….(Il cantautore francese)”. La notizia vale per tutto il mondo, specie per l’Europa suppongo. Tutti in Italia ricorderanno “Lo straniero”, una delle sue canzoni più tradotte e interpretate. E’ morto per un arresto respiratorio: da tempo la sua voce doveva essere tenut a sotto controllo, non sforzata, ma lui diceva che non aveva paura della morte e forse qui nella sua Costa Azzurra si era rifugiato per riprendersi e curarsi. Aveva 79 anni e aveva ancora tante belle canzoni che stava scrivendo e componendo, ma rimarranno l’ incompiute per sempre perché ieri sera è morto in tarda nottata. Un altro brutto fatto riportano le cronache dei giornali locali, pare che si sia consumato un omicidio per cannibalismo. Un ragazzo ha fatto a pezzettini il nonno di 96 anni e i suoi resti li ha conservati nel frigorifero; “ci ho trovato gusto..” pare avere confessato il giovane alla Polizia di Nizza. Mentre un altro colpo della “Pantera Rosa” è andato a tiro ieri sempre in Costa Azzurra durante la Festa organizzata per Sharon Stone, sbarcata a Cannes ieri mattina. Alla festa c’erano 700 invitati all’Hotel Eden Roch d’Antibes con 80 guardie giurate che dovevano garantire la sicurezza ai più bei nomi del jet set internazionale, ma qualche cosa è andato storto e qualcuno si è infiltrato (o più di uno) con uno scopo ben preciso, quello di rubare un collier da 2 miliardi di Euro. La Stone si è presentata con un abito rosso, tacchi vertiginosi e una pochette d’oro: al polso aveva un grosso bracciale, ma la collana non l’aveva ancora indossata. La bella attrice americana aveva fatto il suo ingresso spensierata accanto a Fawaz Grousi, il fondatore e direttore artistico di marca della gioielleria svizzera Grisogono, quando a festa iniziata è scomparso il collier da 2 milioni di euro pensato per la Stone. Altri pezzi unici si potevano ammirare al collo di 20 modelle in un defilé. “E’ la prima volta che in 20 anni di storia della nostra gioielleria succede un furto”, ha dichiarato Grousi.
Nello stesso tempo a Cannes si aprivano i festeggiamenti per Jerry Louis, più che un “clown”, come lo ha definito la stampa francese, è “il re della risata”. Sul tappeto rosso non voleva che gli facessero le foto, le fotografie le voleva fare lui e con una bella macchina con tanto d tele-obiettivo. Avrà fatto mille scatti divertendosi con la sua tipica risata; insomma non ha smesso di recitare la sua parte. Con Dean Martin avevano fatto un duo inseparabile. Anche alla conferenza stampa scherzava ed è andato persino sotto al tavolo facendo finta di vergognarsi per le domande dei giornalisti, con la sua camicia gialla e pull rosso (in passerella aveva la camicia rossa e la giacca gialla, al contrario insomma). Lewis è qui a Cannes per il film “Max Rose” di cui è protagonista con la regia di Dabiel Noah, mentre ieri sera è stato proiettato sula spiaggia “The ladies man” del 1961 con la regia di Jerry Lewis, facendo divertire il popolo di giovani cinofili che altamente amano il grande schermo appoggiato sul mare, tempo permettendo. La sera il re della risata si è vestito con la sua elegante “giacca nera delle grandi occasioni”, come lui ama definirla, Lewis ha 87 anni, ma non ha perso al sua “ verve” e la sua agilità.
Fono al 1955, pochisanno che la Palma d’oro non esisteva. Dal 1946, anno della nascita del festival si davano premi e premetti, coppe, targhe…Fu preso il simbolo di Cannes, la palma dorata su sfondo azzurro (mare e cielo) per creare il famoso Premio. Ma tornando indietro nella storia è curioso raccontare ciò che un testimone come Gian Luigi Rondi ricorda: “Mia moglie aveva una casa a Saint Tropez e dopo o prima del Festival passavamo qualche giorno là. Incontrai la Bardot, l’avevo già conosciuta l’anno prima e la trovai simpatica, allegra, disponibile e non altera e chiusa come quando entra nella sua parte sotto i riflettori del Festival. Le domandai se poteva farmi conoscere questo o quel personaggio da intervistare e la trovai disponibile. Sempre su B.B. ricordo un anno al Carlton che in albergo mi disse che c’era in passerella un certo attore o regista, non ricordo più bene e mi prese per mano e mi trascino tra la folla, ma lì ci perdemmo, lei venne circondata e la mia intervista andò a carte e 48”. Lo stesso Rondi ricorda che durante una bella festa in onore di Grace Kelly, lei se ne andò via abbastanza presto. Nessuno seppe il motivo. Il giorno dopo scoprimmo che la mattina seguente doveva incontrare per la prima volta il principe Ranieri a Monaco nella sua dimora reale. Del loro fidanzamento tutti lo vennero a sapere a cose fatte. Oggi la targa del fondatore del Festival di Cannes, Jean Zay, è stata installata all’interno del Palazzo del Cinema. Sarebbe come dire che il Festival di Venezia negli anni si fosse dimenticato del conte Giuseppe Volpi di Misurata e Vittorio Cini. Ma meglio tardi che mai. Ha sfilato per la prima volta, un altro illustre dimenticato dai francesi, Gorges Lautner, un regista prolifico e che ha fatto vari generi.
Nel 1962-63, va ricordato che i registi italiani vinsero tutti i festival possibili e immaginabili, tutti “sognavano in italiano…” . Piacevano i soggetti, le scene, gli attori, i luoghi delle riprese, la fotografia, le storie, per lo più vere. A Cannes vinsero i Fellini, i Visconti, Antonioni, i Taviani…. In questa edizione, la 66a, c’è solo un giurato francese e uno solo per ogni Paese dei film in concorso. Con Moretti lo scorso anno mi sono divertita, il suo quartiere generale era al Gray d’Albion e la sua terrazza era sopra la mia camera, se ne sentivano di tutti i colori, perché Moretti non sa il francese e aveva sempre bisogno di un traduttore o di una traduttrice, persino alla serata dei Premi era emozionato e aveva in mano un foglietto da leggere. Lo adoro è troppo bravo e simpatico, paranoie a parte. L’ho rivisto lo stesso anno a Venezia e abbiamo fatto una foto insieme, ho notato che ci teneva a nascondere la pancetta. Poi ci siamo rivisti a settembre all’aeroporto di Alghero, per caso.
Oggi sono stati proiettati per la Sezione dei Classici, “Il deserto dei tartari” di Valerio Zurlini tratto dal libro di Dino Buzzati, “”L’uomo di Rio” del 1963 di Philippe de Broca e “Lucky Luciano” di Francesco Rosi. E’ piaciuto molto sia al pubblico che alla critica “Only lovers left” di Jim Jarmusch. Il film parla di due sorelle che partono per l’America nel dopoguerra e che una viene rimandata in Patria perché malata. Le rifiutano il visto e rimane in attesa qualche tempo. L’altra, la Cotillard finisce nelle mani di un tenutario di bordelli che l’avvia alla prostituzione, ma lei cattolica si oppone psicologicamente e non cede mai, non si arrende a fare quel mestiere naturalmente. Lui ne subisce il fascino e alla fine cerca di aiutarla con la sorella e alla fine rimangono tutte e due. Lui finisce male e loro insieme si rifanno una vita…il finale rimane aperto. Il film di cui sto parlando si chiama “The immigrant” ed è del regista James Gray, molto quotato. Magnifica l’interpretazione di Marion Cotillard e di Geremy Renne. Anche “Nebrasca” di Alexander Peyne è andato bene grazie anche alla bravura di Bruce Dern. Girato benissimo in bianco e nero e a colori, il fil-documentario “Opium” sulla vita di Jean Cocteau (Grègoire Colin) di Arselle Dombasle (moglie di Bernard Henry Lévy) con la partecipazione di Canal Plus in collaborazione con Sofica LBP16 e il sostegno di Monsieur Pierre Bergé (compagno di Saint Laurent). Gli altri attori sono Samuel Mercer (Raymond Radiguet), Marisa Berenson (la Marchesa Casati), Julia Depardieu (Nyx), Arselle Dombasle (Mnèmosyne), Philippe Katerine (Nijnski), Niels Schneider (Maurice Sachs), Anna Sigalevitch (la principessa di polignac) e Audrey Marnay (Coco Chanel).
Intanto continua a svettare sopra il Palazzone del Cinema la foto di Paul Newman e la moglie che erano arrivati a Cannes nel 1963 con un film particolare sui raggi gamma…E la festa continua fino a domenica quando ci sarà il Palmarés.


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