La terza edizione di Voghera Fotografia, festival nazionale dedicato alla fotografia d’autore, organizzata e promossa da Spazio 53 in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Voghera, patrocinata da Regione Lombardia, Fondazione Comunitaria, Provincia di Pavia, ASM Voghera, FIAF e UNICEF si svolgerà per tre fine settimana da sabato 10 a domenica 25 settembre all’interno delle sale del piano nobile del Castello Visconteo con oltre 200 opere fotografiche.
Il titolo della terza edizione di Voghera Fotografia, SULLE ORME DI PASOLINI. Percorsi, Popoli, Cronaca, celebra, come molte altre manifestazioni in Italia, il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, il grande intellettuale che, attraverso la poesia, la narrativa, il cinema e l’impegno sociale di denuncia e provocazione, è stato una delle voci più limpide e influenti del secolo scorso.
Attarverso 5 grandi mostre (Roberto Villa, Ivo Saglietti, Daniele Vita, Graziano Perotti, Archivi Farabola), che saranno allestite lungo le quattro sale al Piano Nobile del Castello Visconteo, si è cercato di creare un percorso visivo di quello che Pasolini ha visto con i propri occhi e ha vissuto come narratore della realtà.
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“L’ORIENTE DI PIER PAOLO PASOLINI” di Roberto Villa. Oltre 40 fotografie raccontano il viaggio di oltre tre mesi e mezzo in Medio Oriente nel 1973 del fotoreporter genovese, personalmente invitato da Pier Paolo Pasolini, per seguire le riprese del terzo film della Trilogia della vita di Pier Paolo Pasolini “Il fiore delle Mille e una notte”. L’Oriente, popolare e intenso, immaginifico e poetico, trova nelle fotografie presentate in mostra quella dimensione simbolica che attraversa i fotogrammi del cinema pasoliniano.
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“SOTTO LA TENDA DI ABRAMO” di Ivo Saglietti. L’autore, vincitore di tre premi World Press, presenta 45 fotografie in bianco e nero che, basandosi su un racconto su Padre Paolo Dall’Oglio, mettono in risalto i tre aspetti fondamentali della vita nel monastero: il dialogo interreligioso cattolico e musulmano, l’accoglienza e la preghiera. In particolare viene messo in evidenza il dialogo possibile e necessario tra le religioni e gli uomini attraverso l’esperienza comunitaria nell’antico monastero siro antiocheo di Deir Mar Musa el-Habasci (San Mosè l’Abissino), luogo di ospitalità abbarbicato sulle montagne della Siria.
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“YEMEN 1997” di Graziano Perotti. Pierpaolo Pasolini scriveva “La sola ricchezza dello Yemen è la sua bellezza” per l’amore che lo legava a questa terra ricca di contrasti forti che ha raccontato come nessuno. La mostra, che presenta circa 40 fotografie in bianco e nero e a colori, è un reportage sociale, con piccole e grandi storie di umanità e di luoghi. per raccontare e descrivere un Paese poco conosciuto restituendo dignità ad ogni singolo soggetto fotografato, nonchè allo spazio architettonico o ambientale laddove compaiono terrore e speranza, sofferenza e compassione.
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“BAGNANTI” di Daniele Vita. L’autore offre delle immagini su un tema particolarmente caro a Pasolini: i giovani visti nella loro dimensione più vera, popolare e vissuta. La mostra di circa 25 fotografie, vuole raccontare le esperienze di un eterogeneo gruppo di adolescenti catanesi alle prese con la loro vita quotidiana, che troppe volte rischia di accelerare le loro esperienze, senza aver assaporato tutte le tappe con tempi più cadenzati.
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“Pier Paolo Pasolini dagli Archivi Farabola”. La mostra, di circa 30 fotografie, è una significativa rassegna di immagini provenienti dagli Archivi Farabola, di cronaca e di lavoro del grande poeta, sceneggiatore, attore, regista, scrittore e drammaturgo italiano apparso in pubblico o immortalato durante la produzione dei suoi film.
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Come da tradizione, Voghera Fotografia intende promuovere l’attenzione e l’interesse su fotografi di prestigio internazionale e progetti di giovani emergenti; essere un luogo di confronto e riflessione sulla comunicazione visiva, sviluppare sinergie con enti e operatori del territorio.
Il festival vedrà la realizzazione, nelle due settimane, anche di altre due importanti esposizioni, di Paola Rizzi e Beppe Bolchi oltre a un ricco programma di attività collaterali tra presentazioni di libri, dibattiti, workshop ed eventi che trasformeranno la città di Voghera in epicentro della fotografia.
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“L.U.L.U Ora che so | Now I know” di Paola Rizzi. Con la serie “La coscienza della natura” l’autrice vuole proporre una interpretazione artistica riguardo il principio fondamentale di cambiamento: nel dialogo tra uomo e natura vi è sempre più l’urgenza di un’educazione geografica innovativa, connotata come autocoscienza della Terra, speranza che iconograficamente è rifugio in modo particolare nell’azione della donna. L’autrice ha fotografato cinque persone di sesso femminile di età e etnia differente le quali hanno assunto simbolicamente il ruolo di testimonial di una presa di coscienza globale, contemporanee madonne alle quali viene affidata la speranza di un cambiamento.
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“Città senza Tempo” di Beppe Bolchi. Allestita in maniera permanente nella “Galleria dei Feudi”, che si collega alla torre Nord/Ovest del Castello dove è stata realizzata la Camera Obscura, la mostra è un racconto autobiografico tra Italia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Francia e Scozia caratterizzati dall’assenza totale dell’uomo, del quale se ne percepisce solamente la presenza, ma senza essere mai rappresentato. “Città senza Tempo” è anche un progetto di grande importanza culturale perchè realizzato con la fotografia a Foro Stenopeico, che con i suoi lunghi tempi di posa fa sì che la città venga a rappresentarsi nella sua realtà, con prospettive reali e naturali che rendono l’atmosfera quasi onirica.
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